Un primo bilancio della stagione turistica siciliana conferma che il 2012 è un anno di crisi. Secondo i dati di Federalberghi Palermo, il dato principale è il calo delle presenze italiane a -25%. In aumento invece dall'8% all'11% i flussi esteri sull'intero territorio regionale.
Ma se i flussi degli italiani verso Baleari, Croazia e Malta continuano a crescere fino a segnare un +20% nell'arcipelago spagnolo, allora ci si chiede perché gli italiani non hanno preferito fare le vacanza estive in Sicilia.
"Forse le nuove restrizioni fiscali contribuiscono a scoraggiare la scelta della vacanza in Italia – sostiene il responsabile del monitoraggio dati e vicepresidente di Federalberghi Palermo, Francesco Randone – e a questo vanno aggiunti sistemi normativi e burocratici che non agevolano l'erogazione dei servizi. Ad esempio, se consideriamo il caso delle Baleari, questo territorio ha una superficie che equivale alle provincie di Trapani e Palermo ma sviluppa un numero di presenze otto volte maggiore di quelle registrate per l'intera Sicilia. Come possiamo reputarci competitor di destinazioni come questa se non disponiamo degli stessi servizi turistici?".
La maggiore presenza di turisti stranieri non ha comunque compensato il gap delle presenze generali né tantomeno i fatturati delle imprese turistico-ricettive.