Lampedusa, Busetta: un casinò come ‘risarcimento’

La proposta dell’assessore comunale al turismo in attesa della liberalizzazione delle case da gioco

Un casinò a Lampedusa come "risarcimento" per i danni all'immagine subiti negli anni passati a causa dei continui sbarchi nell'isola, ma anche una mano tesa alle poche decine di migranti che ormai raggiungono le Pelagie. La richiesta è dell'assessore al turismo del Comune di Lampedusa, l'economista Pietro Busetta.  "Lampedusa – spiega – vuole essere conosciuta per essere luogo di amore, anche nei confronti degli extracomunitari, con le spiagge più belle d'Italia. Oggi il Paese e l'Europa devono risarcirla del danno subito negli anni per l'immagine negativa con il permesso di avere un casinò internazionale. Così come a Campione, a Venezia e a Saint Vincent, che sono ai confini nel nord, anche Lampedusa ai confini del sud – conclude Busetta –  può essere sede di una simile struttura in attesa di quella liberalizzazione che faccia del gioco un'attività come le altre".  

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