Lo Bianco: turismo accessibile opportunità per tutti

La pandemia, le norme anti-contagio, i protocolli di sicurezza e le nuove abitudini di ognuno di noi hanno spinto gli operatori del turismo a riorganizzare i propri asset e a “darsi” nuove regole per riaprire le camere degli hotel, i ristoranti, i bar e tornare, così, ad accogliere i propri ospiti/turisti in tutta sicurezza. Ovviamente, il tutto senza “dimenticare” di curare e garantire anche l’accessibilità delle propria struttura: le necessità dei turisti con esigenze specifiche non devono essere messe in secondo piano in conseguenza della “distrazione” che può derivare dall’emergenza sanitaria. Anzi, anche in tempo di pandemia, si deve guardare al mercato del turismo accessibile come obiettivo di miglioramento della qualità dell’offerta turistica. Infatti, sono oltre 130 milioni, soltanto in Europa, le persone con “esigenze speciali”, fra over 65 e persone con disabilità (motoria, sensoriale e cognitiva). Un dato statistico che sale notevolmente se si includono anche i soggetti con una disabilità temporanea e le famiglie con bambini piccoli.

Ma non sempre le strutture ricettive che si dichiarano accessibili a tutti lo sono realmente. Alcuni proprietari, infatti, pensano che l’accessibilità sia garantita soltanto per la presenza di una rampa per permettere il passaggio di una sedia a rotelle. Non è così. Bisogna puntare ad un’ospitalità realmente accessibile a 360 gradi, che – al di là del rispetto delle norme – tenga conto delle reali esigenze “specifiche” dei singoli ospiti/turisti. Questa tipologia di ospitalità, come sostiene Village For All, “necessita di un rapporto personale di reciprocità tra l’ospite (cliente) e l’ospite (chi accoglie)”. Per una vera accoglienza, quindi, l’ospitalità deve essere associata all’accessibilità. Ospitalità Accessibile significa offrire una esperienza turistica, avendo a cuore il benessere e la soddisfazione dei propri clienti. Significa anche rispondere alle varie esigenze con efficienza, professionalità e qualità, in maniera tale che tutti gli ospiti si sentano accolti in maniera paritaria, senza distinzione alcuna. Non bisogna dimenticare, inoltre, che decidere di investire sull’Ospitalità Accessibile può anche essere una scelta strategica per gli imprenditori turistici: il relativo segmento di mercato puòsignificare un incremento del 20% del fatturato.

Così la pensa il presidente dell’associazione “Sicilia Turismo per Tutti”, Bernadette Lo Bianco, che ha cambiato in questi anni la visione di fare turismo in Sicilia: “bisogna puntare su questa forma di turismo. Rendere i luoghi accessibili a tutti” – dice – “è un vantaggio per tutti, sia per chi viene ospitato che per chi ospita”.

“Se turismo accessibile significa turismo per tutti, senza barriere e senza discriminazioni, in Sicilia attraverso la nostra associazione abbiamo cercato di operare in tal senso, con l’impegno di rimuovere tutte le barriere che limitano le opportunità di spostamento delle persone con e senza disabilità tramite la creazione di un vero e proprio modello di riferimento”. L’obiettivo è quello di creare sempre di più destinazioni turistiche per le quali sia stata verificata l’effettiva accessibilità e la correttezza delle informazioni fornite: un vantaggio per tutti, sia per il turista “tradizionale” che per le persone con disabilità. Perché viaggiare deve essere possibile per tutti.

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