Trend negativo dell’estate siciliana ad eccezione di ferragosto. E’ quanto emerge dalle percezioni dei 54 operatori del ricettivo dell’Isola che, tra settembre e ottobre, hanno risposto al questionario dell’Osservatorio Turistico della Regione siciliana in collaborazione con Uras-Federalberghi Sicilia. Anche se si tratta di un numero certamente esiguo rispetto alla realtà isolana, è comunque sufficiente per trarre alcune conclusioni. Innanzitutto, secondo il 55% degli intervistati, la passata stagione estiva è risultata negativa. Il calo è stato avvertito sia dagli alberghi a 4 e 5 stelle che da quelli a 3 stelle. A soffrire maggiormente sono gli alberghi delle località collinari e delle località balneari. Sembrano invece avere retto abbastanza bene gli alberghi delle città d’arte. Rispetto all’andamento dello scorso anno, il 65% degli intervistati ritiene che ci sia stato un calo della domanda compreso tra l’11 e il 20%.
Nel rapporto con i mercati si osservano criticità soprattutto con riferimento alla domanda estera mentre il mercato italiano mostra di avere espresso un più alto livello di gradimento nei confronti della nostra offerta turistica. A parere della maggioranza degli intervistati, durante l’estate si è assistito ad un calo dei flussi provenienti dal Regno Unito e dalla Svizzera; segnali negativi anche da Germania, Usa, Francia, Russia e Paesi scandinavi.
Secondo gli intervistati, però, il trend negativo dell’estate si è parzialmente invertito durante il ferragosto grazie al buon andamento della domanda nazionale e da una discreta tenuta della domanda estera. I risultati della settimana di ferragosto sono stati ritenuti positivi dal 27% delle strutture a 4 e 5 stelle e dal 15% di quelle a 3 stelle. L’andamento della domanda del periodo, in realtà, è apparso nel complesso sostanzialmente stabile a prescindere dalla classifica degli alberghi utilizzati: così, infatti, si è pronunciato il 64% degli esercizi a 4 e 5 stelle, il 52% di quelli a 3 stelle ed il 60% di quelli ad 1 e 2 stelle.