Fino al 2006 in Sicilia il settore turismo è cresciuto con tassi interessanti, ma i risultati del 2007 e le previsioni 2008 non sono molto confortanti: stime di Federturismo per l’isola parlano di una riduzione degli arrivi del 10% nel 2007 e del 2% nel 2008. Lo ha detto Giacomo Carlo Neri, partner della PricewaterhouseCoopers, presentando lo studio “Il vantaggio competitivo regionale, prospettive di sviluppo per la regione Sicilia” al Kempinski Grand Hotel di Mazara del Vallo nell’ambito del workshop internazionale organizzato da Class Editori. In base alla ricerca, i giorni di permanenza media in Sicilia sono circa 3, mentre il tasso di utilizzazione netta degli esercizi alberghieri siciliani si attesta intorno al 38%, contro una media italiana pari al 40%. L’economia turistica siciliana pesa circa l’8% sul totale del Pil regionale, valore simile a quello tedesco (8,6%), ma è inferiore a tutti gli altri paesi considerati, compresa l’Italia dove il rapporto è del 10%; è al di sotto del dato spagnolo (18,2%), del Messico (13,9%), dell’Austria (14,5%) e della Cina (12,2).
