Taormina: no a 150 mila turisti? Albergatori: mai interpellati

De Luca e Mennella replicano alle affermazioni di Bevacqua

Nei prossimi tre mesi 150 mila turisti dovevano recarsi a Sharm el Sheik ma visti i disordini degli ultimi giorni in Egitto i tour operator decidono di dirottarli altrove. Mario Bevacqua, presidente dell'Uftaa, propone la Sicilia e in particolare Taormina con il suo hinterland, l'unica con un numero sufficiente di posti letto, per accoglierli ma non se ne fa nulla. "Ricevo solo risposte evasive e dinieghi secchi – racconta a La Sicilia Bevacqua – così quei turisti sono stati spostati alle Canarie". Il racconto di Bevacqua però non trova conferma tra gli albergatori di Taormina e del comprensorio della riviera Jonica: "non siamo mai stati interpellati né da tour operator né tantomeno da agenti di viaggio (Uftaa) di cui è presidente Mario Bevacqua".
I tour operator europei da noi direttamente contattati – si legge in una nota firmata da Sebastiano De Luca, presidente Confindustria Sicilia Alberghi e Turismo e Italo Mennella, presidente Associazione Albergatori Taormina nonché assessore al Turismo della città – hanno smentito di avere mai avuto l'esigenza di riproteggere e/o dirottare i loro flussi turistici. Nell'ipotesi in cui avessero avuto tale necessità, la loro risposta è stata che sarebbe stato più logico indirizzare i propri clienti utilizzando i villaggi turistici e/o alberghi di loro proprietà, oltre alle strutture ricettive già impegnate con contratti "vuoto per pieno" e non ancora occupate e che sono ubicate principalmente in Turchia e Spagna.

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