La recessione economica internazionale pesa fortemente sull’arrivo dei flussi turistici a taormina, soprattutto di quelli stranieri. A gennaio e febbraio di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2008, sono andate perse 6.053 presenze. Complessivamente, tutte le strutture ricettive, tra alberghi e B&B, hanno denunciato 25.040 pernottamenti contro i 31.093 dell’anno scorso. In pratica il calo di presenze è del 19,47% e solo negli alberghi è del 18,96%. C’è da considerare però che il calo interessa quasi esclusivamente gli stranieri (-4.988). Per quanto riguarda la clientela italiana, invece, il calo è stato di soli 770 pernottamenti. Ciò vuol dire che a Taormina si stanno evidenziando tutti i problemi legati alla recessione economica internazionale. Sono, infatti, in calo i tedeschi (-23,45%), gli statunitensi (-19,66%), i giapponesi (-35,21%), gli inglesi (-14,66%). Vuol dire, quindi, che la crisi si sta facendo sentire in tutti i Paesi che rappresentano, per Taormina, tradizionali bacini di grande interesse. Numeri irrisori invece dai cosiddetti mercati emergenti, sui quali al momento non sono in corso promozioni particolari, e che dunque non possano colmare le perdite. Un esempio per tutti: la Cina ha prodotto, tra gennaio e febbraio, 79 presenze; l’India 28; la Russia 383.
Infine, un ultimo dato: gli alberghi 5 stelle e di lusso sinora hanno perso il 10,29% della loro clientela, i 4 stelle sono a -5,39%. I cali negli alberghi meno quotati sono da considerare fisiologici perché interessano la clientela meno abbiente, quella che sta subendo più pesantemente gli effetti della crisi economica internazionale.