Rinasce il MAC, Museo d’arte Contemporanea a Gibellina

Nell’anniversario del terremoto che distrusse il Belice, la notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968, Gibellina si riappropria della sua memoria. E’ stato completato il riallestimento del MAC, il Museo d’arte Contemporanea che ospita circa 2000 opere degli artisti, scultori, fotografi che accorsero nel Belice per ricostruire Gibellina nel segno dell’arte, coinvolti dal sindaco Ludovico Corrao.

Dunque, a fine aprile, quando si spera che l’emergenza Covid sia ormai superata, il MAC ritornerà alla luce dopo un complesso riallestimento che ne ridisegna interamente gli spazi, permettendo l’esposizione di 400 opere, il doppio di quante erano esposte prima della chiusura, ma solo una piccola parte delle oltre duemila che compongono l’intera collezione, la più ampia del Sud Italia. Pittura, sculture, grafica, fotografie e maquette delle grandi opere di Gibellina Nuova e del Cretto di Burri; suddivise in otto sezioni che segnano il percorso espositivo storico-cronologico, dal primo ‘900 alle ultime Avanguardie. E raccontano una storia contemporanea della rinascita nel segno dell’arte.

Otto sezioni per un museo contemporaneo, che dialoga con il territorio, completo di servizi aggiuntivi di moderna concezione per uno spazio espositivo come una sala proiezione, un bookshop specializzato in editoria d’arte e una caffetteria che sta nascendo all’interno dello spazio consultazione e della biblioteca. E’ prevista anche la riapertura della sezione didattica del Museo rivolta alla formazione degli studenti del territorio.

“Sono certo che la riapertura del Museo, con questo nuovo e innovativo allestimento – dice il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera – costituirà per Gibellina un ulteriore e importante volano di sviluppo culturale e sociale della nostra città”.

E’ stato ridisegnata l’ampia corte che conduce all’ingresso, pronta a trasformarsi in una sezione en plein air, solo un assaggio dell’enorme museo a cielo aperto che è l’intera Gibellina.

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