Rilanciare l’offerta culturale e turistica della Toscana grazie a un nuovo patto tra pubblico e cooperazione. E’ l’obiettivo di cui si è discusso all’assemblea regionale di Confcooperative cultura turismo e sport Toscana, che si è tenuta mercoledì 13 aprile a Prato nel Complesso museale di San Domenico. Erano presenti Giovanni Nerbini, vescovo di Prato, Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente dell’Anci toscana, il professore della Scuola Sant’Anna Luca Gori per un inquadramento formale e giuridico, i consiglieri regionali Ilaria Bugetti e, collegata da remoto, Luciana Bartolini.
Al centro dell’assemblea il tema della co-progettazione e i rapporti con la pubblica amministrazione, “per approfondire – spiega Valentina Donati, presidente di Confcooperative cultura turismo e sport – le modalità con cui le nostre cooperative si relazionano con le amministrazioni pubbliche oltre al tradizionale metodo delle gare di appalti”.
Sono circa 70 le coop toscane di Confcooperative che si dedicano a servizi culturali e turistici, promozione e pratica sportiva, istruzione e formazione e tutte quante sono state messe a dura prova dal Covid. Dal 2019 al 2021, infatti, è stato registrato un calo di circa 500 soci legato soprattutto alle restrizioni e la mancata attività, con il fatturato che si stima scendere di un quinto, da 20 a 25 milioni di euro.
“Durante la crisi dovuta alla pandemia – commenta Donati – l’aiuto delle istituzioni ha permesso di mantenere attivi i progetti e iniziare un dialogo sul futuro. Questo punto è determinante per tutte noi cooperative e consorzi della Federazione: dobbiamo partecipare con le nostre competenze e con lo spirito che anima la cooperazione alle progettazioni dei futuri servizi culturali, sportivi e turistici. Per costruire la nuova offerta culturale post Covid è ancora più centrale un proficuo rapporto di collaborazione tra le amministrazioni pubbliche e il mondo della cooperazione. In questi due anni le istituzioni si sono impegnate per fornire sostegni economici e fiscali – prosegue – Sono dell’idea che si poteva fare di più, ma molte difficoltà sono nate certamente dall’urgenza del momento mentre altre problematiche derivano dalle note carenze infrastrutturali e dalle storiche difficoltà dovute alla burocrazia, temi ai quali ora chiediamo di dare risposte. Da parte nostra come sempre ci impegniamo a portare soluzioni e idee, forza primaria della cooperazione. In questi anni – dice – dobbiamo aumentare gli sforzi. La scorsa assemblea aveva trattato il tema dei cammini e nei quattro anni successivi siamo riusciti a intraprendere un percorso concreto, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ci auguriamo che anche per la co-progettazione avvenga altrettanto”.
Altri capitoli importanti del rilancio possono essere la formazione e la scuola. “È necessario stringere – conclude Donati – una maggiore collaborazione con le scuole e gli studenti, che possono darci una loro visione della società, diversa e necessaria, promuovere un’economia sempre più legata alla sostenibilità ambientale e sfruttare al meglio le risorse per potenziare i nostri servizi attraverso contenuti tecnologici e nuove figure professionali”.