Coldiretti, no alla tassa di soggiorno in Maremma

Viaggi: oberare sistema ricettivo con ulteriore tassa costituirebbe assurdità economica

“In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, aggravato in Maremma dalle alluvioni dello scorso novembre, oberare il sistema ricettivo con un’ulteriore tassa di scopo costituirebbe una autentica assurdità economica”. È quanto afferma Francesco Viaggi, presidente di Coldiretti Grosseto, in merito all’ipotesi di reintroduzione della tassa di soggiorno, che se da un lato elide la competitività degli agriturismi maremmani, dall’altro causa imbarazzanti equivoci con la clientela, specie straniera, che si mostra disorientata di fronte all’aggravio dei prezzi di soggiorno.
“Abbiamo partecipato in Provincia a tutti i tavoli di coordinamento con i comuni – prosegue Viaggi – ma sembra che non si riesca neppure a trovare un accordo sull’importo, e tra l’altro, eccezion fatta per i comuni di Grosseto e Manciano, le altre amministrazioni locali hanno spesso disertato le riunioni”.
Per Coldiretti la tassa di soggiorno graverà soprattutto sulle aziende agrituristiche, che strutturalmente troveranno delle difficoltà nella sua riscossione e gestione, essendo strutture che svolgono l’attività ricettiva in maniera non principale e con professionalità non specializzate e specifiche nel settore. “Credo sia necessaria un’approfondita valutazione – osserva – in merito all’opportunità, all’eventuale importo e quanto meno ad una semplificata modalità di incasso. In questo ultimo caso sarebbe preferibile prevedere un unico versamento alla tesoreria comunale del dovuto per i soggiorni. Tale pagamento – conclude Viaggi – dovrebbe dare diritto, tramite una sorta di carta di fedeltà, ad una serie di agevolazioni e sconti al turista, come parcheggi, accesso a musei e altre attrazioni e servizi, che modifichi almeno agli occhi del turista la percezione della tassa di soggiorno come mero balzello”.

 

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