La Valdera inventa il parco fluviale del tartufo

Il progetto è sato presentato nel corso della kermesse di San Miniato

Il primo parco fluviale per il tartufo in Italia nascerà in Valdera. E’ un’ idea-progetto del Consorzio di Bonifica Valdera presentata in piena kermesse del tartufo a San Miniato e punta a due obiettivi: valorizzare il reticolo idraulico minore e tutelare il tartufo bianco, risorsa economica importante, per i suoi riflessi sul comparto del turismo e dell’enogastronomia, di tutto il territorio delle Colline Sanminiatesi che hanno nella Valdegola e nella Valdera i suoi polmoni principali. “Un parco fluviale del tartufo significa – spiega il presidente del Consorzio Edoardo Villani – procedere a una manutenzione particolare di fiumi, fossi, rii e torrenti in determinati terreni attraversati dai corsi d’acqua. È noto, infatti, che il tartufo prolifera spesso in prossimità dei corsi d’acqua e vicino a particolari piante, come la quercia, il pino e il pioppo”. Il Consorzio di Bonifica ha messo a punto un sistema “salva-tartufo” che consiste in un taglio specifico. Le piante saranno individuate e censite, segnalate da tutori, e in quei punti si agirà con un metodo di taglio a raso manuale, seguendo accorgimenti e precauzioni definite da uno studio ad hoc condotto da tecnici.

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