Nuovi punti di osservazione degli orsi per attrarre i turisti in Trentino

Il Trentino ha deciso di puntare sull’orso come veicolo per la promozione turistica. Il Servizio foreste e fauna, infatti, sta valutando di utilizzare 3 o 4 punti di osservazione dei plantigradi, in Valle di Sporeggio e Val d’Ambiez, per il turismo sostenibile.    

Si tratta di aree normalmente battute dai guardaparco, che saranno allestite in maniera molto semplice e poco impattante, a distanze sufficienti per poter osservare gli animali senza disturbarli, avendo così l’opportunità di vederli seguire il loro comportamento in natura senza condizionamenti. L’idea potrebbe concretizzarsi nel breve periodo: i punti di osservazione sono in zone impervie, non facilmente raggiungibili da tutti e non sono adatti ad un affollamento di persone.

“Quello che dobbiamo cercare di fare è soprattutto creare la cultura dell’orso: dovremmo tutti noi a vario titolo conoscere meglio una specie con cui dobbiamo convivere”, spiega Claudio Groff, esperto del Servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento.

“La richiesta di informazioni sull’orso da parte dei turisti è attualmente molto molto bassa – spiega Andrea Mustoni, responsabile dell’Ufficio faunistico del Parco nazionale Adamello Brenta – L’interesse diretto c’è ma è basso e limitato. Altra considerazione da fare è che non mi piace mercificare l’orso, ma viene percepito come veicolo di naturalità e la gente ha l’idea che l’ambiente del Trentino è bello anche perché c’è l’orso”. 

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