Scalo Perugia, si rischia una contrazione del traffico

La preoccupazione è stata espressa dai consiglieri Ronconi e Marchesani

"Secondo il rapporto sulle strategie di programmazione One Works-Kpmg-Nomisma pubblicato dal Sole 24 ore, che l'Enac ha trasmesso al ministero delle Infrastrutture, l'aeroporto di Perugua sarebbe senza futuro. Se si aggiunge che invece il prossimo venturo aeroporto di Viterbo viene classificato tra gli aeroporti 'primar', ce n'è a sufficienza per essere molto ma molto preoccupati". Sono le parole di Maurizio Ronconi, consigliere dell'Udc della Provincia di Perugia. "Inoltre secondo il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli – prosegue Ronconi – questo rapporto rappresenta il ‘nocciolo' del futuro piano per gli aeroporti. C'è dunque il rischio di una progressiva contrazione del traffico a Perugia, nonostante l'abnegazione e le capacità dimostrate dal management dell'aeroporto". Dello stesso avviso anche Andrea Lignani Marchesani, consigliere del Pdl e vice presidente del consiglio regionale. "La Giunta regionale dell'Umbria dica quali strategie intende mettere in campo per ribadire la centralità dell'aeroporto di Perugia-Sant'Egidio nel sistema trasportistico dell'Italia centrale. Il sistema individuato per l'Italia centrale – spiega Lignani – prevederebbe un asse ‘Roma Fiumicino-Roma Ciampino-Viterbo', che porterebbe nel 2030 ad un raddoppio dei passeggeri, individuando tra gli altri scali primari soltanto quelli di Pisa e Firenze. Quindi, l'attuazione di detto Rapporto penalizzerebbe in via definitiva l'aeroporto di Perugia-Sant'Egidio, vanificando gli investimenti ed i miglioramenti degli ultimi anni grazie ai quali ha avuto un costante aumento di traffico e di passeggeri. L'apertura di nuove rotte ha determinato anche la 'tenuta' del turismo umbro in tempi di crisi, contenendo il decremento di presenze e arrivi complessivi in alcuni comprensori della regione".

 

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