Muove un volume di affari di ben 6,6 milioni di euro l'abusivismo nei viaggi in Umbria, generando un mancato gettito fiscale iva pari a circa 1,3 milioni di euro e 70 potenziali occupati. Lo ha reso noto la Fiavet-Confcommercio Umbria che parla di "gravissimo danno economico provocato dall'abusivismo nei viaggi".
Per Fortunato Giovannoni, presidente Fiavet Umbria, si tratta "di un mercato parallelo che mina alla base la stabilità delle aziende, mette in serio pericolo i consumatori e determina un buco sostanziale nelle casse dell'erario. Noi non vogliamo fare i controllori – ha detto il presidente Fiavet – non è nostro compito e non ci compete. Eppure negli anni abbiamo presentato ai Comuni, gli organi preposti ai controlli, denunce su denunce di soggetti che organizzano viaggi abusivamente. In particolare – ha aggiunto – negli ultimi anni abbiamo presentato 39 segnalazioni di situazioni da controllare a 12 Comuni. In 26 casi non c'è stata nessuna risposta. Gli abusivi sono ancora lì, perché i controlli non vengono fatti o perché la sanzione pecuniaria è irrisoria. Una situazione non più tollerabile – ha sottolineato – né per i consumatori né per le imprese. O i controlli cominciano ad essere fatti efficacemente, le denunce ad avere un riscontro, le sanzioni ad essere comminate, oppure la Fiavet sarà costretta ad invitare provocatoriamente tutti i propri soci a diventare abusivi, tanto in Umbria pare che convenga fare così. Chiediamo – ha concluso – che sia aperto un tavolo di confronto che coinvolga Regione, Anci e Province. Così come chiediamo che ci sia una valorizzazione attraverso campagne informative e materiale di comunicazione ad hoc delle adv legali, come ha fatto l'Apt di Firenze, o la Regione Emilia Romagna".