Omogeneità culturale, geografica e paesaggistica di un territorio, ma anche studi su questi temi, ricerche e attività di promozione almeno triennale: sono i criteri che la giunta regionale dell'Umbria, su proposta dell'assessore all'Ambiente Lamberto Bottini, ha inserito nel disciplinare per il riconoscimento degli ‘Ecomusei’, previsti dalla legge regionale 34 del 2007. “Con l'adozione del disciplinare – ha detto Bottini – continuiamo in quel processo virtuoso che, a breve, dovrà portarci a costruire uno degli strumenti più innovativi per tutelare il nostro patrimonio storico-naturalistico-paesaggistico e per valorizzare ambienti di vita tradizionali. Un ecomuseo non è un museo, spesso non possiede mura – spiega l'assessore regionale – può essere un territorio dai confini incerti e appartiene alla comunità che ci vive. In sostanza, l'ecomuseo è un patto con il quale la comunità si prende cura del proprio territorio”.