“Conosciamo Roma e Firenze, ma non sappiamo tanto dell’Umbria. Il primo problema è far capire ai cinesi dov’è”. Su queste parole di è basato l’accordo tra Regione Umbria e il Beijing institute of fashion technology di Pechino con l’obiettivo, dunque, di far conoscere l’Umbria al mondo cinese.
L’accordo, presentato a Perugia da Fabrizio Bracco, assessore al Turismo e da Caterina Feng Jiao, direttrice del ‘Programma Italia’ dell’istituto pechinese, coinvolge anche l’Accademia di belle arti di Perugia e il conservatorio e ha, come obiettivi, quelli di promuovere reciprocamente i territori e uno scambio di conoscenze in settori come moda, conservazione dei beni culturali, design, turismo, spettacolo, qualità dei prodotti alimentari, ricerca scientifica e innovazione tecnologica, scambio dei ricercatori e intensificazione dell’insegnamento delle rispettive lingue e culture.
“Accanto a mercati per noi consolidati come Usa e Germania – ha detto Luigi Rossetti, dirigente Imprese e lavoro della Regione – occorre puntare su quelli di Cina e Brasile, con lo scopo di dare visibilità al ‘brand Umbria’ e alle nostre pmi attraverso cluster e reti grazie alle quali le imprese possano fare massa critica. Abbiamo poche risorse, certo, e su queste misureremo i nostri passi”.
La logica dello scambio di esperienze e conoscenze riguarderà anche il settore economico, dall’innovazione tecnologica di industria e servizi alla reciproca promozione commerciale e turistica fino all’artigianato di alta qualità e al restauro dei beni culturali. Alla base del protocollo anche la possibilità degli studenti umbri di fare un’esperienza in Cina e viceversa e la collaborazione tra grandi istituzioni e manifestazioni culturali per lo scambio di eventi, spettacoli, mostre e concerti.