A seguito dell’assemblea della commissione di valutazione impatto ambientale del ministero dell'Ambiente, riguardante il piano di espansione dell'aeroporto ‘Canova’ di Treviso, Save ed AerTre speravano di tornare da Roma con qualcosa in tasca. Il piano, però, è stato bocciato e, secondo la commissione, va riscritto con obiettivi ridimensionati. Inoltre, è stata richiesta una serie di lavori ‘urgenti e indifferibili’ tra cui l'ampliamento dei sentieri di rullaggio e dell'aerostazione, ed il rifacimento dell'edificio che ospita i vigili del fuoco e della rete viaria di accesso all'aeroporto.
Una bocciatura che sembra mettere la parola fine ad un investimento complessivo da 130 milioni di euro e che prometteva la creazione di circa 5000 nuovi posti di lavoro tra l'aeroporto stesso e l'indotto. Un piano ambizioso, al quale Enrico Marchi, ad di Save, non sembra voler rinunciare.
"Se si andrà avanti su questa strada non resterà altro da fare che chiudere l’aeroporto di Treviso e spostare tutto a Venezia. Se dovessimo restare a 16.000 voli non arriveremmo al pareggio di bilancio. E di fronte alle perdite non ci resterebbe altro da fare che chiudere”. Nel 2012 lo scalo è stato utilizzato da 2.333.758 passeggeri, diventando così il 16° scalo italiano più trafficato.