Giovanna Damiani, Sovrintendente del Polo museale di Venezia, ha sottolineato la necessità di liquidità per rilanciare il Polo museale e per far fronte alle carenze di organico. Lo ha deciso dopo l’ennesima chiusura della Cà d'Oro e di Palazzo Grimani.
“I nostri musei hanno visto andare in pensione parte del personale – dice Damiani – che solo in parte è stato reintegrato e che comunque è sempre più insufficiente per il sopravvenire di nuovi pensionamenti. Potevamo compensare i vuoti – aggiunge – con personale esterno ma i fondi a disposizione sono andati esauriti già a metà anno e non abbiamo visto altro denaro e quindi siamo stati costretti a chiudere là dove obbligati, concentrando gli sforzi, ad esempio, sull'Accademia, con aperture parziali”.
Secondo la Damiani sarebbe utile investire sulla promozione dei siti museali in modo da attrarre maggiori visitatori nell’ottica di un aumento delle entrate.
“Il turista viene colpito da Palazzo Ducale e dall'Accademia – rileva – e nel poco tempo che ha per visitare le mille meraviglie di Venezia si concentra, ad esempio, su questi 2 gioielli. Poi scopre che c'é la Cà D'Oro sul Canal Grande e di quella, di cui non conosce le bellezze dell'interno, si limita a scattare una foto. Altro discorso per Palazzo Grimani del quale probabilmente neppure conosce l'esistenza”. L’obiettivo è, dunque, far conoscere queste realtà, promuoverle con manifestazioni e appuntamenti per farli diventare punto di riferimento irrinunciabile per i visitatori.