Ryanair ha chiesto al Comune di Venezia di eliminare l’eccessivo aumento delle tasse del 38% (€ 2,50) per tutti i passeggeri in partenza dall’Aeroporto Marco Polo di Venezia dal 30 maggio 2023, in aggiunta alla tassa di € 6,50 già in vigore e rendendo Venezia Marco Polo l’aeroporto più costoso d’Italia. L’appello di Ryanair segue la decisione del Consiglio di Stato di martedì (18 luglio) di rinviare la sua sentenza sulla legittimità dell’aumento della tassa fino al 30 novembre, creando incertezza sia per le compagnie aeree che per i passeggeri.
Questo eccessivo aumento delle tasse deciso dal Comune di Venezia avrà un impatto negativo sulle persone, sulla connettività, sulla ripresa e sulla crescita del turismo post-Covid, come evidenziato dalla rimozione di 1 aeromobile da parte di Ryanair e dalla chiusura di 6 rotte da/per l’aeroporto Marco Polo di Venezia il mese scorso in risposta diretta all’aumento della tassa.
Sebbene questa capacità sia stata ora riallocata a città concorrenti in Spagna e Portogallo che non hanno questa tassa penalizzante per le stagioni Summer & Winter ’23, il ritardo nella decisione del Consiglio di Stato crea un’inutile incertezza che potrebbe ostacolare l’operativo per la Summer ’24 della compagnia aerea da/per l’aeroporto Marco Polo di Venezia.
Ryanair è la compagnia aerea numero 1 in Italia che opera al 110% dei livelli pre-Covid, offrendo più connettività, capacità, traffico e investimenti per l’Italia rispetto a qualsiasi altro vettore. Ryanair ha investito 10 miliardi di dollari in Italia con 98 aeromobili dislocati nelle sue 17 basi aeroportuali e sta operando l’operativo più grande di sempre da/per l’Italia quest’estate, con oltre 7.200 voli settimanali su oltre 730 rotte (oltre 620 internazionali e oltre 110 nazionali), incluse 70 nuovissime destinazioni, collegando oltre 30 paesi, trasportando oltre 56 milioni di passeggeri da/per l’Italia all’anno e supportando oltre 40.000 posti di lavoro locali in tutta Italia.
Ryanair è nella posizione migliore per fornire la capacità, il traffico e gli investimenti necessari per promuovere la ripresa post-Covid di Venezia e fornire connettività, scelta e tariffe basse per i cittadini/visitatori veneziani, tuttavia, è necessario che il Comune di Venezia introduca costi di accesso inferiori per stimolare questa ripresa e crescita del turismo.
“Ryanair chiede al Comune di Venezia di revocare la decisione di aumentare l’addizionale municipale (+38%) da € 6,50 a € 9 per passeggero dal 30 maggio. Questo eccessivo incremento delle tasse ha già costretto Ryanair a rimuovere un aeromobile basato (investimento di $ 100 milioni) e chiudere 6 rotte da/per l’aeroporto Marco Polo di Venezia (Alghero, Colonia, Bournemouth, Helsinki, Norimberga e Fuerteventura) per la prossima stagione invernale ’23.
Il rinvio del Consiglio di Stato di Venezia sulla decisione di questo aumento non fa altro che creare incertezza sia per le compagnie aeree che per i passeggeri. I cittadini/visitatori di Venezia meritano più connettività, scelta e tariffe basse (che Ryanair è in grado di offrire) senza essere lasciati in attesa della sentenza del Consiglio di Stato per altri 4 mesi in mancanza di una ragione apparente.
Ciò che deve essere fatto è semplice: il Comune di Venezia deve eliminare l’eccessivo aumento della tassa (+38%) all’aeroporto Marco Polo, che danneggia il turismo locale, l’occupazione e la connettività, e abbassare invece i costi di accesso per stimolare la ripresa e la crescita della sua fragile industria turistica che si sta ancora riprendendo dalla pandemia”, ha detto il Country Manager di Ryanair per l’Italia, Mauro Bolla.