Discese desolatamente verdi, rade chiazze bianche su prati secchi, poche nuvole e clima mite: le Dolomiti venete, come il resto della montagna italiana, sono a secco di neve. Un autunno che sembra un prolungamento dell’estate sta mettendo in difficoltà chi vive di sci e settimane bianche. L’anno scorso la neve vera, non artificiale, era già arrivata intorno al 18 novembre. Le nevicate si susseguirono fino ai primi giorni di dicembre e per il ponte dell’Immacolata, tradizionale nastro di partenza del turismo invernale, il manto bianco era abbondante. Nell’autunno 2006, invece, gli operatori turistici di Cortina, Arabba, Falcade non hanno ancora visto niente. Con minime che raramente scendono sotto lo zero, inoltre, è impossibile fare la neve con i cannoni: servono temperature di almeno -3, -4 gradi. Quei pochi cristalli artificiali che sono stati sparati sulle piste più alte nelle scorse settimane si stanno miseramente sciogliendo. E la stagione della neve è alle porte. Le scuole di sci a Cortina dovrebbero iniziare a lavorare il 4 dicembre, ma già dal 24 novembre si aprirà la vendita degli skipass. I primi fiocchi bianchi di questa strana stagione, però, potrebbero cadere in questi giorni, intorno ai 1.000-1.300 metri. Un po’ di neve potrebbe arrivare anche nei paesi di fondovalle, mentre in quota per domani potrebbero essere caduti 10-20 centimetri di neve. Poca cosa, ma basterebbe a cambiare il paesaggio.