Cortina, torna l’incubo frane ma nessuna disdetta negli hotel

Gianpietro Ghedina, nuovo sindaco di Cortina, non usa giri di parole sullo stato di salute del territorio davanti alla nuova frana di fango e detriti causata da una tempesta d’acqua e che ha causato una vittima, Carla Catturani, sepolta con la sua auto mentre stava tornando a casa dopo una festa paesana.

Ghedina spiega che ci sono “questi fenomeni, ignoti sino a qualche anno fa, che creano situazioni molto gravi e pericolose. Bisognerà ripensare uno sviluppo edificatorio diverso, per la messa in sicurezza”. Un pensiero, quello sulla sicurezza, certo non rivolto solo ai residenti, ma che si allarga alle migliaia di turisti che scelgono le Dolomiti e quest’anno sono saliti per cercare un’oasi d’aria fresca davanti alle calure infernali della pianura.
Tra gli operatori c’è apprensione, ma non timori di disdette o cali di una stagione che si annuncia al top. Per Roberta Alverà, presidente dell’Associazione albergatori di Cortina d’Ampezzo, l’episodio franoso “non dovrebbe avere conseguenze sulla stagione turistica già avviata, lungo la strada interessata non vi sono strutture turistiche ma solo villaggi di residenti locali”.
Al Gran Hotel Savoia, in centro città, arriva la conferma che nessuno ha fatto le valigie in anticipo o annullato la prenotazione. Tra i clienti, c’è sgomento per la vittima e rammarico per i danni, ma Cortina non si lascia. “Sul piano umano c’è il rammarico per la morte di una persona – dice la direttrice Rosanna Conti – ma noi siamo gente di montagna, conosciamo le Dolomiti e la loro fragilità quindi siamo pronti a reagire ed anche chi frequenta come ospite la città, italiani e stranieri, lo ha ben capito”.

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