In crisi gli alberghi delle Terme Euganee, Carraro: danno economico supererà 20 mln

Nella zona delle Terme e dei Colli Euganei, a pochi km dal focolaio di Vo’, il danno turistico stimato per il mese di marzo dall’emergenza Coronavirus supererà i 20 milioni di euro.

“Stiamo ricevendo disdette che definirei emotive, che arrivano sull’onda lunga provocata da questa emergenza – dice Umberto Carraro, presidente del Consorzio Terme Colli – Ma noi non ci fermiamo, tutto il comparto turistico è pronto ad accogliere chi vorrà trascorrere le vacanze da noi, anche perché il nostro sistema turistico termale sanitario presenta delle garanzie che altri non possono assicurare. Abano e Montegrotto non sono in zona rossa – precisa – e non ci sono limitazioni. Da giorni forniamo tutte le informazioni per mettere gli utenti nelle condizioni di conoscere la situazione e decidere come comportarsi per le vacanze senza allarmismi e in piena consapevolezza.
Ogni hotel ha un direttore sanitario e medici visitatori che sottopongono gli ospiti, che vogliono o devono fare le cure termali, a una visita di ammissione in cui si valutano le condizioni di salute – spiega – e dunque di identificare già all’ingresso in struttura eventuali patologie o casi sospetti”. Le Terme di Abano, Montegrotto, Galzignano, Battaglia e Teolo sono la più grande area termale d’Europa. 107 alberghi con 11 mila camere per un totale di circa 18 mila posti letto. Il numero di dipendenti impiegato è di circa 5 mila persone. Il fatturato totale annuo delle imprese alberghiere delle terme euganee è di circa 350 milioni di euro.

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