Il fenomeno del cosiddetto turismo 'mordi e fuggi' riguarda anche Venezia. Se da un lato porta indotto economico, dall'altro lato, ha i suoi aspetti negativi, come dice Bernabò Bocca, presidente nazionale di Federalberghi. "Venezia è una donna straordinaria, di una bellezza incredibile, che tutto il mondo conosce – dice – una delle poche città italiane conosciute nei paesi emergenti, mercati nuovi, che probabilmente viaggiano per la prima volta e che quindi come prima meta scelgono le città più conosciute. Credo che a Venezia si debba continuare a fare ciò che è stato fatto fino ad oggi, cioè una cura particolare nei confronti del turista, e cercare di preservarla da un eccesso di turismo mordi e fuggi, che sicuramente non è positivo per la città medesima".
A tal proposito, sono diverse le proposte per arginare il fenomeno, come quella di Matteo Secchi, consigliere dell'Ava, Associazione Veneziana Albergatori. "Non sono d'accordo sul numero chiuso – ammette Secchi – piuttosto io opterei per il biglietto d'entrata, perché ci farebbe diventare veramente una Disneyland. La mia idea è quella di tassare i turisti escursionisti, quelli che vengono solo in giornata. E per questo bisogna applicare una tassa per ogni servizio acquistato a Venezia, così come in America. Qui si dovrebbe fare la tassa turistica. Per esempio: il turista non acquisterebbe più la bottiglietta ad 1,50 euro, ma ad 1,55 euro. In tal modo, i 5 centesimi andrebbero a tassare, appunto, il turismo in giornata".