Venezia, rischio caos per liberalizzazioni taxi e gondole

Orsoni e Bergamo: restrizioni necessarie per salvaguardia moto ondoso

Taxi, barche a noleggio e gondole potrebbero intasare i canali di Venezia creando il rischio di collasso acqueo. A partire da dicembre, infatti, con l'applicazione alla lettera della Finanziaria d'agosto è prevista la liberalizzazione dei servizi pubblici non il linea. Il decreto contempla delle specifiche esclusioni, che riguardano però i mezzi su gomma e non quelli, come a Venezia, che solcano la laguna. Per correre ai ripari Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, e Ugo Bergamo, assessore municipale, hanno scritto ai ministri competenti sollevando il problema.
"Il mantenimento delle attuali restrizioni al traffico acqueo – sottolinea Orsoni – é espressamente finalizzato alla salvaguardia di Venezia dal moto ondoso". "La liberalizzazione sarebbe drammatica  – spiega Bergamo – siamo davvero preoccupati, le ricadute sarebbero gravissime, il traffico acqueo è già al collasso, cosa potrebbe accadere se chiunque potesse circolare in città?". "Tutti hanno concordato sulla nostra preoccupazione – ha aggiunto – di dover gravare ulteriormente sulla circolazione della città, nata sì per le imbarcazioni, ma per quelle a remi di un tempo. Pur condividendo l'esigenza di arrivare a maggiori aperture sul fronte della liberalizzazione nel sistema paese la specificità di Venezia impone di mantenere fermo l'obiettivo della sostenibilità legato anche al numero chiuso, delle imbarcazioni che possono circolare in Canal Grande e nei rii interni".  Aperture da parte del Governo che prevede di inserire una deroga nel decreto sviluppo o fare un ad hoc.

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