L’ex manicomio di Venezia al centro del nuovo episodio di ‘Un reporter in valigia’

L’esplorazione prosegue su altre isole periferiche. Se da un lato l’isola-cimitero di San Michele offre un’inedita esperienza delle “transizione verso l’ultraterreno”, come spiega Mirco Paganelli nei suoi video, l’isola di San Servolo permette invece di sfogliare le pagine più cupe della nostra storia sanitaria. Lì sorge l’ex manicomio della laguna chiuso nel 1978. Ora un museo ne svela i retroscena.
“Una visita agghiacciante e allo stesso tempo formativa – così la definisce Paganelli – La cura per i più poveri attraverso una corretta alimentazione doveva fare i conti con terapie disumane come l’elettroshock – spiega -. Un chiaro percorso espositivo fa luce su decenni di ingiustizie nei confronti dei pazienti più fragili”.
Venezia offre infiniti itinerari sovrapposti che permettono di ricostruirne la storia e l’identità. È quanto emerge dall’ultima stagione della web-serie ‘Un reporter in valigia’ dedicata alla città lagunare, in particolare nel quarto episodio pubblicato oggi sui canali social del progetto di viaggi. Il quarto episodio apre con la Resistenza di Venezia nella guerra d’indipendenza italiana, e quelle stesse strade offrono l’occasione per conoscere meglio l’architettura rinascimentale grazie alle chiese di Palladio e Codussi.
Chicca della puntata è rappresentata da una bottega artigiana di forcole e remi. “Pensando alla fortuna di Venezia, il primo elemento che viene in mente è l’acqua – afferma il video-reporter – Ma un ruolo ancor più fondamentale lo ha avuto il legno, senza il quale Venezia non avrebbe potuto sviluppare i propri isolati, i suoi gioielli architettonici ed alimentare la flotta navale”.
Il quarto episodio è online ai seguenti link: YouTubeFacebook e Instagram. Quello di venerdì prossimo sarà l’ultimo e avrà come oggetto delle altre isole lagunari “dove tutto ebbe inizio”, come anticipa il titolo.

 

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