“Non c’è turismo in Italia senza il Veneto, ma bisogna pensare sempre più in maniera digitale per intercettare nicchie di turisti ed essere al fianco dei consumatori, non dietro”. E’ questo il pensiero espresso da Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, nel corso del suo intervento a Bruxelles, nell’ambito della riunione della commissione Risorse naturali (NAT) del Comitato europeo delle Regioni (CdR), e in particolare durante il dibattito sul turismo come motore di cooperazione regionale nell’UE.
“Siamo la regione più turistica d’Italia con 70 milioni di presenza e un fatturato di circa 17 miliardi di euro, il che significa che per noi è la più grande industria – ha detto ancora Zaia – non c’è turismo in Italia senza il Veneto, e non pensiamo solo a Venezia, che delle 70 milioni di presenze ne ha circa 14 milioni.
Per potenziare l’industria turistica della regione, va considerata una particolarità, che è quella di non avere grandi gruppi, ma un formicaio di piccoli imprenditori che comunque valorizza l’eccellenza locale”. Inoltre, secondo il governatore, bisogna pensare sempre meno in maniera analogica e sempre più in maniera digitale, non solo con la banda larga e la fibra ottica, ma più in generale guardando ai servizi da fornire ai turisti.
“Oggi due letti su tre vengono venduti sull’extra-alberghiero tramite Airbnb o altri portali del genere – ha continuato Zaia – questo ci fa capire che il consumatore va in un’altra direzione e noi dobbiamo assolutamente essere al suo fianco, non dietro. Pensare in maniera digitale vuol dire ad esempio capire che il turista cerca la particolarità, si possono dunque anche fare alberghi in maniera più diffusa, in maniera molto più particolare e meno tradizionale”.