lunedì, 23 Dicembre 2024

Ritorno agli antichi splendori per la strada della Futa

Sei aree belvedere e nuove infrastrutture per rilanciare il turismo nella vallata

Il progetto ‘Da Bologna a Firenze. Valorizzazione del percorso storico della strada della Futa’  ha deciso di riportare all’antico splendore la strada della Futa. Le nuove infrastrutture, che serviranno a rilanciare il turismo nella vallata e a qualificare il territorio, sono state installate grazie alla collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna, il Gal e l’Unione Montana Valli Savena-Idice. La cerimonia inaugurale si è tenuta il 28 settembre alla presenza di Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione; dei sindaci di Loiano, Monghidoro, Monzuno e Pianoro; di Giovanbattista Pasini, presidente dell’Uncem e di Adriano Simoncini, che terrà lezioni di storia locale. Le informazioni turistiche sulla strada della Futa potranno essere consultate su dispositivi mobili e raccontate in una mappa interattiva con l’indicazione delle eccellenze artistiche e naturalistiche del territorio. Il progetto prevede anche l’installazione di un Qr-code per la consultazione di App con l’indicazione di tutte le aziende e strutture ricettive presenti sulla SP 65. L’attività di rilancio della vallata del Savena e dell’Idice prevede anche l’allestimento di una mostra fotografica storico-documentaria al Museo Lazzarini e la realizzazione di un workshop con uno spazio che potrà essere utilizzato da aziende agricole, ricettive e produttive locali per la promozione del territorio.
“La montagna bolognese è una delle zone più belle della nostra regione: ricca di storie e di bellezze naturali –  sottolinea Saliera – È molto positivo che la collaborazione tra istituzioni, cittadini e imprese locali possa servire a rilanciarne la conoscenza e la frequentazione, con ricadute positive sul turismo e l’economia. In questi anni la Regione è stata al fianco di quelle comunità che hanno avuto il coraggio di innovare anche riscoprendo le proprie tradizioni. Questa esperienza, poi, dimostra come il lavoro dei Comuni in Unione possa dare contributi positivi per tutto il territorio”.

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