La Commissione Ue ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia europea per non aver recepito la normativa comunitaria in materia di diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario. Il regolamento Ue sui diritti dei passeggeri stabilisce obblighi vincolanti per gli Stati membri che dovevano essere applicati entro il 3 dicembre 2009.
Secondo quanto spiega Bruxelles, l'Italia non ha ancora istituito un organismo ufficiale e autorizzato a vigilare sulla corretta applicazione del regolamento sul suo territorio, né ha stabilito norme volte a sanzionare violazioni della legge. Senza queste due azioni necessarie, "i passeggeri che viaggiano in treno in Italia o verso altri Paesi dell'Ue non possono far rispettare i loro diritti in caso di problemi".
"La protezione dei passeggeri che viaggiano in Europa è una delle pietre miliari della politica dei trasporti Ue – osserva il vicepresidente della Commissione, Siim Kallas, responsabile per i Trasporti – tutti gli Stati membri devono garantire la messa in atto di strutture a cui i passeggeri possano rivolgersi per far rispettare i loro diritti e sanzionare le violazioni. Così si garantisce anche un clima di concorrenza equa per il settore ferroviario in tutta l'Europa".