martedì, 26 Novembre 2024

16 milioni di italiani al mare in cerca di tintarella e relax

La classica vacanza al mare torna in cima alle preferenze degli italiani dopo il calo degli ultimi due anni. Quest’estate infatti quasi 16 milioni di italiani sceglieranno una meta balneare: si tratta di oltre un viaggiatore su due (54%), il 6% in più rispetto al 2014. Sul bagnasciuga si cercherà soprattutto tintarella e sole (30%)  ma è forte anche il desiderio di respirare un’aria più salutare rispetto a quella cittadina (il 26%). Pochissimi, invece, andranno al mare per una nuotata: solo l’8% segnala la voglia di fare il bagno tra le ragioni per cui passerà le ferie sulla spiaggia.

Lo rivela il consueto sondaggio condotto da Confesercenti con SWG sugli italiani in occasione delle vacanze estive 2015, secondo cui calano i vacanzieri che partiranno per la montagna, che passa dal 13% all’11%, così come diminuiscono i connazionali che hanno programmato ferie all’insegna dell’ecologia, in un parco o in una riserva naturale: nel 2014 erano l’8%, quest’anno il 6%. Stabili, invece, le preferenze per le città d’arte e le metropoli, verso le quali si orienterà il 19% dei viaggiatori, e le mete esotiche, scelte dal 3%. Torna a piacere anche lo stabilimento attrezzato, scelto dal 45% di chi andrà in vacanza sotto l’ombrellone, contro il 42% registrato nell’estate 2014.  

 “La stagione è partita in sordina, ma grazie al caldo è poi andata in crescendo”, commenta Vincenzo Lardinelli, presidente di Fiba, l’associazione che riunisce gli imprenditori balneare di Confesercenti.

“Un po’ per il cosiddetto consumo d’impulso, realizzato dagli italiani in fuga dalle città arroventate per recarsi nelle località di mare più vicine, un po’ perché  le mete  balneari rappresentano d’estate sempre un forte richiamo turistico. E gli stabilimenti  accolgono ed incoraggiano questa tendenza aumentando i servizi e soprattutto mantenendo fermi i prezzi.
Il dato positivo è che questo caldo eccezionale sta portando un incremento dei consumi in bibite, gelati e pasti nei ristoranti. Mentre il negativo è rappresentato dalla crescente presenza dell’abusivismo lungo i litorali. Un fenomeno che, nonostante l’impegno delle imprese balneari e le varie direttive di contrasto varate anche recentemente dal ministero, continua a sfuggire all’attenzione delle forze dell’ordine, a danno della clientela e del commercio locale. Al di là della situazione contingente – conclude Lardinelli – è necessaria una regolamentazione compatibile con le normative europee, ma capace di salvaguardare questo settore di eccellenza del turismo e dell’economia italiana”.

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