martedì, 26 Novembre 2024

Ue pensa a controlli per accedere in aeroporto come a Tel Aviv

Militari con i mitra spianati per le strade. Tank dell’esercito agli angoli delle piazze. Controlli sistematici di borse e carte d’identità per entrare in uffici e sedi istituzionali. Ora anche aeroporti blindati con metal detector all’ingresso. Scenari che prima caratterizzavano solo il Medio Oriente, ora potrebbero vedersi anche in Europa.    

Oggi, infatti, il comitato Ue per la sicurezza aerea, convocato in anticipo dopo gli attentati di Bruxelles, valuterà l’introduzione dei controlli per accedere agli aeroporti. Di fronte al flop dell’intelligence e della cooperazione tra i 28, la sola risposta immediata sembra essere il rafforzamento delle misure di sicurezza.   

L’opzione sul tavolo degli esperti è l’introduzione di un “modello stile Tel Aviv”, hanno spiegato fonti Ue, con metal detector all’entrata degli aeroporti per bagagli e persone più controllo di biglietto e passaporto. Dopo l’esplosione nell’area check-in nello scalo di Zaventem, e le richieste arrivate dalla stessa polizia aeroportuale di Bruxelles e a cui già sta lavorando Brussels Airport, l’intenzione è seguire la strada che già scelse Mosca quando nel 2011 un attentato kamikaze fece 37 morti allo scalo di Domodedovo. Dati i costi aggiuntivi pari al 10% e le dimensioni molto variegate degli aeroporti europei dove molti sono regionali e meno appetibili per i terroristi, secondo le fonti Ue si andrà verso “raccomandazioni non vincolanti”.   

Il punto, fanno notare a Bruxelles, è che “il rischio zero non esiste, per questo l’obiettivo sarà mantenere un approccio di proporzionalità”. Lo stesso seguito dopo lo sventato attacco la scorsa estate nel treno ad alta velocità Amsterdam-Parigi: si è valutata l’introduzione di controlli di bagagli e identità nelle stazioni ferroviarie, ma dati i costi elevati e gli intralci alla circolazione non sono state finora imposte norme di sicurezza Ue obbligatorie. Così come successe per l’introduzione dei ‘body scanner’, dopo l’attentato sventato sul volo Amsterdam-Detroit a Natale 2009.    

 

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