martedì, 24 Dicembre 2024

Parco Colosseo, Franceschini punta sull’archeologa Alfonsina Russo

E’ l’archeologa Alfonsina Russo la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo: è il risultato della selezione internazionale prevista dalla riforma Franceschini. “Si tratta di un profilo di altissima qualità – commenta il ministro Dario Franceschini – che saprà coniugare ricerca, innovazione e tutela per uno dei monumenti più celebri al mondo e autentica icona dell’Italia. Come si vede, tutte le polemiche sulla scelta di stranieri a guidare i musei o sulla mancata valorizzazione delle professionalità esterne al ministero, erano fuori luogo. La commissione ha valutato i curricula e l’attitudine a guidare il Parco Archeologico più importante e conosciuto del mondo, indipendentemente dalla nazionalità ed io ho scelto Alfonsina Russo, una archeologa italiana che ha accumulato una importante esperienza di tutela e valorizzazione a più livelli”.

Tra le questioni da affrontare “il fenomeno di abusivismo”, che “è molto diffuso purtroppo. Lo scenario intorno al Colosseo ha una sua gravità. E va affrontato con urgenza. Ma per mettere in campo interventi efficaci, bisogna farlo con Prefettura e con tutti gli attori preposti al contrasto del fenomeno. E quindi con il Comune. Va istituito un tavolo tecnico e predisposta una strategia. Sarà questa una delle prime tematiche emergenziali del parco”. “Un nuovo sistema di controlli – aggiunge – dovrà essere all’ordine del giorno”, quanto ai biglietti pensa ad “abbonamenti per i cittadini romani, biglietti differenziati per le famiglie. Biglietti che potranno valere più giorni”.

Erano 78 le candidature presentate, di cui circa il 15% provenienti dall’estero, vagliate dalla commissione. I 10 candidati ammessi al colloquio, tra i quali uno straniero, sono stati ascoltati il 18 novembre dalla commissione che, secondo quanto stabilito dal bando, ha individuato una terna da sottoporre al ministro per la scelta finale. Tra questa terna Franceschini ha scelto.

Con la nomina del direttore si completano così gli organi del Parco Archeologico del Colosseo, che vedono: un consiglio di amministrazione presieduto dallo stesso direttore e composto da Irina Bokova, già direttore generale dell’Unesco, Giancarlo Capaldo, già procuratore aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Daniele Manacorda, professore ordinario di archeologia classica all’Università degli Studi Roma Tre, e Antonia Pasqua Recchia, già segretario generale del Mibact; un collegio dei revisori dei conti composto da Biagio Mazzotta, ispettore generale capo della Ragioneria Generale dello Stato, Vincenzo Donnamaria, avvocato tributarista, e Salvatore Gueci, dirigente dell’Ispettorato Generale del Bilancio del ministero dell’economia e delle finanze.

Intervistata dal Messaggero, Russo annuncia subito il primo obiettivo: “aprire l’area sempre più: ai giovani, alle famiglie, alle persone con disabilità. Coinvolgendo tutte le persone che vi lavorano in un gioco di squadra”. Inoltre, dopo la bagarre giudiziaria, conclusa con una pronuncia del Consiglio di Stato, Russo dovrà ricomporre i rapporti col Comune: “cercherò subito un colloquio con Virginia Raggi per iniziare un percorso condiviso. Questa nuova istituzione non ha cambiato molto la realtà culturale, quanto invece ha dato più forza all’area centrale di Roma”.

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