Nel 2017 il turismo in Calabria, ha registrato i migliori risultati degli ultimi dieci anni. È quanto emerge dal 15° rapporto sul turismo calabrese, presentato nella sede della Regione dal governatore Mario Oliverio.
“Il 2017 – si legge nel rapporto – ha fatto segnare, per il movimento turistico regionale, il record di arrivi e di presenze, circa 1,8 milioni di arrivi e 9 milioni di presenze. Il primato storico delle presenze si è riscontrato anche riguardo alla componente estera del movimento turistico: 317mila arrivi per circa 2 milioni di pernottamenti. Si tratta di un incremento notevole, tenuto conto del fatto che, generalmente, in campo turistico i cambiamenti sono molto lenti e si sedimentano diventano evidenti solo nel corso di più anni. Si è assistito, nell’ultimo decennio, a un andamento sfavorevole fino al 2014, con un picco negativo del -15% circa rispetto al 2017, dal 2015 la tendenza si inverte
innescando una sostanziale ripresa. Nel 2017 la quota delle presenze di stranieri rispetto al totale è del 22,4%, il 4,7% in più di peso rispetto al 2007”.
Il rapporto certifica che “la provincia che occupa la posizione maggioritaria della domanda è quella di Cosenza, con il 38,3% degli arrivi e il 37% delle presenze,mentre la quota più consistente del
movimento turistico è occupata dal Tirreno, 48,9% degli arrivi e 51,6% delle presenze: nel 2017 nel Tirreno si raggiungono livelli delle performance, per gli stranieri, mai raggiunte prima, con 220mila arrivi e 1,4444 milioni di presenze. Tali valori determinano il primato dell’anno 2017 anche relativamente al movimento complessivo (arrivi 879mila, presenze 4,659 milioni). Le province nelle quali è assolutamente preponderante il turismo ‘balneare’ come Vibo Valentia e Crotone presentano una permanenza media più alta, rispettivamente 6,3 giorni e 6,5 giorni. Nel 2017, nel
complesso delle strutture ricettive regionali rispetto all’anno precedente – si legge ancora nell’indagine – gli arrivi hanno registrato un aumento complessivo del 12,3%, gli arrivi stranieri dell’11,4% e i nazionali del 12,5%. Invece, le presenze complessive nell’ultimo anno aumentano del 6% con un’intensita’ inferiore a quella degli arrivi, situazione che si spiega con la diminuzione della durata media del soggiorno”.
Infine, il report spiega come in Calabria “la stagionalità continua a essere tra le più elevate d’Italia, con il massimo picco nei mesi di luglio e agosto, meno accentuata per gli stranieri che da giugno a
ottobre si distribuiscono in un arco temporale piu’ ampio: si ravvisano però nel 2017 segnali positivi rispetto all’anno precedente, nel mese di agosto la concentrazione passa dal 36 al 33%”.