La delega del turismo al ministro delle Politiche Agricole è una cosa già decisa? “E’ una cosa su cui si è ragionato…”. Risponde così il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Alberto Bonisoli nel Transatlantico durante la giornata del voto di fiducia della Camera al governo Conte spiegando di non avere notizie certe in merito.
“Ci sono varie opportunità, vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni. Vedremo, in questo momento non è esattamente tra le mie priorità, sono questioni tecniche” aggiunge, sottolineando come nel contratto di governo sia previsto un dicastero ad hoc per il turismo: “E’ scritto nero su bianco – osserva sorridendo – e le vie del Signore sono infinite, perché mettere limiti alla Divina Provvidenza?”.
Comunque sottolinea Bonisoli: “Io faccio il ministro dei beni culturali, quello di cui sono convinto, esattamente come si dice nel contratto di governo, è che il turismo non è solo quello legato alla cultura. Secondo me con il turismo deve esserci un approccio più eclettico”. E a chi gli chiede se gli sembra strano il legame tra turismo e agricoltura ribatte: “Non sarà la prima né l’ultima, il mondo è bello perché è vario… Ogni tanto ci sono queste sfide. Se lei vede il programma di governo la parte turismo è molto declinata, molto specifica, ci sono provvedimenti molto puntuali, molti dei quali li ha fatti il mio collega Mattia Fantinati”.
“C’è stato un contributo della Lega molto importante e questo è un tema che per entrambe le forze della coalizione è determinante, anche perché prevede una serie di impatti sul territorio e sulle persone”, conclude.
