Governo in campo per tirare fuori l’Alitalia dall’impasse ed evitare un salvataggio “con qualche toppa”. Nel giorno della scadenza dei termini per l’offerta vincolante, cui la cordata capeggiata da Fs arriva sfilacciata e senza le condizioni per mettere in piedi nemmeno il consorzio acquirente, il presidente del consiglio Giuseppe Conte assicura l’impegno del Governo: “ci deve essere una via di uscita, dobbiamo trovare una soluzione”. La strada al momento sembra quella di concedere altro tempo, probabilmente altre 2-3 settimane: decideranno i commissari e il Ministero dello sviluppo.
Nel frattempo, mentre Delta si dice pronta a lavorare con altri soggetti per mettere in piedi il consorzio, su Atlantia cala nuovamente la scure del leader M5s Luigi Di Maio, che avverte, niente “baratti” con la concessione. “Se pensavano che entrando in Alitalia non gli avremmo tolto le concessioni si sbagliavano: i morti del ponte Morandi non si barattano con nessuno”, assicura il ministro. E sembrano rivolte ad Atlantia anche le parole della ministra dei trasporti Paola De Micheli che avverte: chi ha in custodia un bene pubblico come una strada, un ponte, una galleria, deve assumersene la responsabilità, altrimenti “o fa altro o la deve pagare”.
La situazione di stallo preoccupa fortemente i sindacati, allarmati da un’infinita attesa che “danneggia pesantemente Alitalia e rischia di pregiudicarne la sopravvivenza”. Le sigle di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che hanno già in cantiere uno sciopero di 24 ore di tutto il trasporto aereo il 13 dicembre, chiedono a Conte il rispetto degli impegni assunti, minacciando altre azioni di mobilitazione. Al premier si rivolgono anche Cub, AirCrew e NavAid che sollecitano un incontro urgente.