Il gruppo Trip.com, una delle principali ota cinesi, ha accusato 1,5 miliardi di yuan (circa 211 milioni di dollari) di perdite operative nel primo trimestre di quest’anno dovute dell’impatto della pandemia di COVID-19. Tra gennaio e marzo, il gruppo ha registrato 4,7 miliardi di yuan di ricavi netti, in calo del 42% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I risultati del primo trimestre del 2020 sono stati influenzati negativamente dall’emergenza sanitaria, che ha determinato un significativo declino della domanda turistica con conseguente cancellazione delle prenotazioni e riduzione dei nuovi ordinativi. L’attività più danneggiata del gruppo è stata quella ricettiva, che nel primo trimestre ha registrato un calo del 62% su base annua dei ricavi, scesi a 1,2 miliardi di yuan.
Anche gli introiti relativi ai tour organizzati sono crollati nello stesso periodo del 50% su base annua, seguiti da quelli per viaggi aziendali, calati del 47% rispetto al primo trimestre del 2019 e da quelli dovuti all’emissione di biglietti per mezzi di trasporto, diminuiti del 29% anno su anno.
“Tuttavia, registriamo una stabilizzazione o persino la ripresa delle attività in molti dei mercati in cui operiamo”, ha spiegato James Liang, presidente esecutivo del gruppo.