giovedì, 19 Dicembre 2024

Allarme dell’Unesco, Venezia tra i patrimoni a rischio

“Il continuo sviluppo, gli impatti dei cambiamenti climatici e del turismo di massa rischiano di provocare cambiamenti irreversibili all’eccezionale valore universale di Venezia”, avverte il World Heritage Centre, ramo dell’Unesco che invoca l’iscrizione della Serenissima nella black list dei beni a rischio. Questa raccomandazione, per essere attuata, dovrà essere votata a settembre dagli Stati membri dell’organismo Onu con sede a Parigi.

Per gli esperti internazionali dell’Unesco le misure finora messe in campo dall’Italia per lottare contro il deteriorarsi della situazione sono ‘insufficienti’. Il World Heritage Centre mette, tra l’altro, in guardia sulla costruzione di ‘edifici’ alti che possono “avere un notevole impatto visuale negativo sul patrimonio veneziano e dovrebbero essere costruiti lontano dal centro, mentre l’aumento del livello del mare e altri fenomeni meteorologici estremi legati al riscaldamento climatico “minacciano l’integrità” della metropoli sorta dalle acque. Problemi annosi ma urgenti, sottolinea l’organismo in un documento, la cui risoluzione viene ostacolata dall’assenza di una comune visione strategica globale nonché da una scarsa efficacia e coordinamento tra le autorità locali e nazionali dell’Italia.

Dinanzi al rischio reale in cui incorre la città dallo storico leone alato di San Marco, il World Heritage Centre raccomanda quindi l’iscrizione di Venezia nella black list dei patrimonio mondiale in pericolo. L’auspicio è che questa iscrizione susciti un più forte impegno e una più vasta mobilitazione degli attori locali, nazionali ed internazionali”.

Affinché Venezia entri per davvero nella lista del patrimonio universale in pericolo servirà l’avallo degli Stati membri: la prossima riunione del Comitato Unesco è prevista dal 10 al 25 settembre a Riyad, in Arabia Saudita. Intanto, il Comune di Venezia fa sapere che “leggerà con attenzione la proposta di decisione pubblicata dal Centro per il Comitato per il Patrimonio mondiale dell’Unesco, e si confronterà con il governo, che è lo Stato parte con il quale l’Unesco si relaziona”.

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