venerdì, 20 Dicembre 2024

Argentina, alla scoperta del nord sulle rotte della natura

Il ‘Norte Argentino’ resta un tesoro nascosto, ma non ancora per molto. “Già oggi è la destinazione nazionale più ricercata ed ha un enorme potenziale di crescita”, spiega il ministro del Turismo, Matias Lammens, che alla fiera internazionale del settore (Fit), a Buenos Aires, ha annunciato lo sviluppo dell’accoglienza delle province settentrionali (Salta, Jujuy, Catamarca, Tucuman, Santiago del Estero e La Rioja).
Per farlo, l’esecutivo ha messo in campo programmi di finanziamento per le infrastrutture e per la creazione delle cosiddette ‘Rutas Naturales’ (Rotte della natura). Una promozione accompagnata anche dal rafforzamento dei collegamenti aerei interni tra Buenos Aires e le capitali provinciali con la compagnia di bandiera Aerolineas Argentinas e le low cost Fly Bondi e Jet Smart.Itinerari che non possono prescindere da Salta ‘la linda’, la bella. La più grande città del Nord del Paese, che col suo centro storico in stile coloniale ha tutte le caratteristiche di un gioiello. Dalla Basilica al Pantheon delle Glorie del Nord, il luogo dove riposano personalità storiche, la città nasconde angoli imperdibili, fino alla cima della collina di San Bernardo.

Salta, a 1200 metri d’altitudine, in prossimità degli altopiani andini, è anche il punto di partenza per esplorare la regione, che a San Antonio de los Cobres riserva l’esperienza unica del ‘Tren a las nubes’, il Treno per le nuvole. Una linea ferroviaria costruita oltre 60 anni fa, per portare cibo e materiali alle miniere del deserto cileno di Atacama, e che per 200 km attraversa i paesaggi più magici del territorio. E nel suo punto più alto oggi raggiunge i 4.200 metri sul livello del mare, sul viadotto La Polvorilla, un ponte metallico, sospeso nel cielo.

Ma le emozioni continuano con l’Hornocal, la montagna dei Sette Colori, nella Quebrada di Purmamarca. Uno scenario degno dei dipinti di Salvador Dalì, per l’intensa gamma cromatica dovuta alla storia geologica e alla ricchezza dei minerali, che ha visto la sedimentazione in sequenza di depositi marini e fluviali, fino a undici strati. Sfumature che cambiano col mutare della luce.

Il viaggio riprende col paesaggio lunare di Salinas Grandes, il terzo deserto di sale più esteso del pianeta, per sperimentare il fascino di camminare su una superficie cristallizzata perdendosi nel silenzio. E ancora, ad una ventina di chilometri, a Tilcara, non può mancare una visita al sito archeologico pre-Inca, fortezza che domina la cittadina dall’alto. E’ la provincia di Jujuy, l’ultima del nord dell’Argentina, al confine con Bolivia e Cile, dove le strade collegano Purmamarca a San Pedro de Atacama. Qui lo chef Walter Leal, uno dei fondatori del movimento della Cucina Andina, riunisce a Maimará il suo laboratorio di ricerca per documentare la varietà dell’offerta gastronomica. Tra i piatti tipici si ricordano il Calapurca (zuppa con peperoncino macinato e brodo di manzo), la Zuppa Majada (zuppa con carne disidratata) la Tistincha (stufato di agnello o lama).

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