Le proteste messe in atto sul versante pugliese hanno avuto il loro effetto: il consiglio dei ministri di venerdì prossimo dichiarerà lo stato di emergenza per i territori interessati dalla frana di Montaguto, avvenuta a marzo nell'avellinese, e che paralizza i collegamenti ferroviari nel tra la Puglia e Roma, in particolare nel tratto fra Benevento e Foggia. L'annuncio lo ha dato il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto. "Il Governo, attraverso l'efficiente azione della Protezione Civile – ha dichiarato attraverso una nota – ha assicurato quanto necessario a fronteggiare nell'immediato l'emergenza dell'ennesimo fenomeno franoso e ha consentito in pochi giorni di individuare i siti nei quali stoccare i detriti affidando al commissario i poteri necessari a questo scopo". Il blocco dei collegamenti, sta avendo ripercussioni negative sia sul turismo pugliese che sul più generale piano della mobilità, con i cittadini pugliesi costretti a lunghi giri per raggiungere Roma, se non costretti a prendere l'aereo. E secondo il collaudato gioco delle parti, Fitto non perde l'occasione per capovolgere la responsabilità sugli enti locali di parte avversa, della Campania in particolare. Secondo il ministro infatti, la polemica contro il Governo è strumentale ed è solo "uno schermo di fumo" per cercare di celare le responsabilità vere di chi ha amministrato quei territori. "Per quasi cinque anni, infatti, l'emergenza è stata affidata alla responsabilità della Regione Campania che disponeva di tutti i poteri necessari ad affrontare e risolvere un evento la cui lenta evoluzione era perfettamente prevedibile". Per Fitto, è un'amarissima circostanza "dover ammettere che una cosa così al Nord non si sarebbe verificata: al Nord in cinque anni, con una disponibilità di risorse pari a quella che alla Campania deriva dai fondi nazionali e comunitari per i rischi idrogeologici e con i poteri straordinari affidati, il problema sarebbe stato risolto".
