giovedì, 19 Dicembre 2024

Egitto, Fiavet e Federviaggio: a rischio 2 mila imprese turistiche

Le due associazioni si appellano al governo per chiedere supporti immediati di natura fiscale

I disordini politici in Tunisia ed Egitto con la conseguente sospensione dei viaggi, stanno mettendo a repentaglio l'esistenza di oltre 2 mila imprese turistiche, con un quinto dei 100 mila posti di lavoro attualmente garantiti che viene posto a rischio di mobilità o di mancato rinnovo dei contratti, soprattutto fra i più giovani assunti. A lanciare l'allarme sono Fiavet e Federviaggio nella consapevolezza che per le 12 mila imprese del turismo organizzato italiane che producono 14 miliardi di euro di fatturato si è aperto uno scenario di gravità senza precedenti.
Secondo i dati delle due associazioni, la chiusura di due destinazioni turistiche da 1.300.000 arrivi di italiani all'anno e vendite per 1 miliardo e 250 milioni di euro, corrisponde alla scomparsa repentina di un quarto del valore totale del venduto del settore per viaggi all'estero. Ammonta a 8 milioni di euro per settimana il crollo delle vendite in questo periodo ma tale importo è destinato a salire velocemente via via che ci si avvicina al pieno della stagione primaverile ed estiva. Di fronte a questa situazione senza precedenti, Federviaggio e Fiavet hanno deciso di fare fronte comune e chiedere al governo un intervento straordinario di sostegno.
"Le tante crisi che si sono succedute dal 2001 a oggi hanno indebolito il settore, che tuttavia – afferma Maria Concetta Patti, presidente di Federviaggio – ha sempre trovato il modo di reagire. Ora, di fronte ad un'ennesima situazione di gravità più che mai eccezionale, con Fiavet ci appelliamo al governo perché prenda atto del nostro ruolo nell'economia e si affianchi agli imprenditori per difendere il pil e l'occupazione che generiamo".
"Le imprese del settore e dell'intera filiera del turismo organizzato – dice Cinzia Renzi, presidente nazionale Fiavet – si trovano nella necessità di ricevere supporti immediati e concreti di natura fiscale, previdenziale e regolamentare per evitare l'innesco di un processo di insolvenze e chiusure a catena dagli effetti difficilmente calcolabili sull'intero sistema di produzione del pil nazionale. A fronte di questa situazione – sottolinea  Renzi – è auspicabile la convocazione immediata di un tavolo straordinario, sotto l'egida del governo, per affrontare in modo organico gli effetti derivanti dalle mancate partenze per l'Egitto e la Tunisia. Un confronto fra le parti interessate è l'unica via per dare certezza al settore".

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