giovedì, 19 Dicembre 2024

Ucina: brutto momento per nautica ma Salone Genova sarà al top

E Albertoni critica chi fa l’equazione ‘barca uguale evasore’

"Dopo un estate funestata dal susseguirsi di annunci sulle modifiche alla manovra, il consumatore ha perso la fiducia. Eppure i risultati incoraggianti del primo trimestre 2011 avevano fatto sperare in una lieve ripresa. Ora, però la situazione è cambiata e un comparto come quello della nautica, legato al tempo libero, non può non risentirne". Parla così Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina, la Confindustria Nautica, a poche settimane dall'apertura a Genova del Salone Nautico Internazionale di Genova, (1-9 ottobre).
"Il nostro settore – dice Albertoni – risente molto delle volatilità politiche e sociali. Purtroppo ora dobbiamo fare i conti con una situazione fortemente modificata, in particolare per quanto riguarda l'Italia".
Appena tornato da Cannes, dove si è concluso il primo dei saloni dell'autunno dedicati alla nautica, Albertoni precisa che anche lì la crisi si è fatta sentire: "I visitatori sono diminuiti del 15% rispetto all'anno scorso, ma l'aria che si respirava a Cannes era diversa: i francesi hanno la consapevolezza di aver fatto sacrifici ma perlomeno hanno davanti una strada tracciata. Noi italiani non l'abbiamo. Nel 2008 – prosegue Albertoni – il mercato interno per la nautica rappresentava circa il 55-60%, oggi circa il 20%".
Il presidente di Ucina annuncia comunque per Genova un "salone straordinario" e si dice soddisfatto per la conferma da parte delle aziende del comparto che nella rassegna hanno investito anche quest'anno nonostante la congiuntura difficile.
Ma bisogna sfatare, a suo avviso, la "falsa equazione: barca uguale evasore". "Sento il dovere di difendere la nostra categoria con il coltello tra i denti – afferma il presidente di Ucina -. Il nostro è un settore che dà lavoro a 90 mila persone circa ed esporta l'80% del proprio fatturato. Che venga usata l'immagine della barca per 'vestire' l'evasore non possiamo accettarlo. Se c'é il russo, l'arabo o l'italiano che può permettersi una barca da milioni di euro ben venga. Assurdo criminalizzare, anzi bisogna rivalutare un settore legato al turismo che ha sempre fatto da se. Mai verrebbe a nessuno in mente di dire che l'evasore si compra il camper, che pure costa molto, oppure una moto da 30 mila euro".

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