sabato, 23 Novembre 2024

Varotti: i Bronzi Pegola restano nella loro sede naturale

Criticate le insistenze di 2 senatrici Pd per lo spostamento del gruppo ad Ancona

“È incomprensibile l'ostinazione delle senatrici anconetane Amati e Magistrelli per ottenere il trasferimento dei Bronzi dorati dal Museo di Pergola a quello di Ancona. Una ostinazione che è giustificata solo dall'arroganza di un vecchio modo di fare politica interessato solo a piccoli tornaconto elettorali e campanilistici ed incapace di una visione strategica e policentrica dello sviluppo regionale. Una vecchia politica che tende ad accentrare ad Ancona tutto ciò che di meglio esiste sul territorio”. Sono le parole di Amerigo Varotti, direttore Confcommercio Pesaro e Urbino e vicepresidente Cciaa. “I bronzi dorati sono a Pergola, loro sede naturale, in virtù di 2 decreti ministeriali e di tanti pronunciamenti di autorevoli esponenti della cultura e delle Istituzioni. Ultimo il parere dell'Assemblea Legislativa delle Marche – ha spiegato varotti – La presenza dei Bronzi a Pergola, in una idonea sede museale, ha consentito di sviluppare attività in campo culturale, turistico ed economico che hanno permesso a Pergola di raggiungere performance elevate nelle presenze turistiche ed un indotto economico di grande rilievo per la città. I Bronzi rappresentano una opportunità straordinaria per Pergola e tutto l'entroterra della Provincia che noi come Confcommercio intendiamo adeguatamente valorizzare. Il comportamento delle senatrici Amati e Magistrelli è indisponente, arrogante ed imbarazzante dal punto di vista politico e culturale – ha aggiunto – Se non nelle assurde, fantasiose e ridicole proposte di alcuni tecnici ministeriali che ipotizzano un pendolarismo decennale dei Bronzi tra Pergola e Ancona. A proposito dei ‘burocrati’ ministeriali trovo sconcertante l'intervento politico sulla stampa del Soprintendente per i Beni Archeologici delle Marche, Maurizio Landolfi, che anziché assumere un atteggiamento super partes  si spinge in considerazioni politiche che non gli competono e che sono gravi ed inaccettabili. Alla stregua di un difensore d'ufficio delle Senatrici del PD”, ha concluso.

 

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