giovedì, 21 Novembre 2024

25 meeting planner internazionali a maggio a Milano

Presentata la manifestazione ‘Qualitytravel punta MI – EXPO 2015’

Oggi a Milano, presso la Pinacoteca Ambrosiana, si è svolta la conferenza stampa di MPI Italia Chapter e Qualitytravel.it. Durante la conferenza, il publisher di Qualitytravel.it, Jacopo Angri, ha presentato la manifestazione ‘Qualitytravel punta MI – EXPO 2015, la Darsena e la meeting&event industry milanese', di cui MPI Italia Chapter è partner.
Si tratta di una 3 giorni che a maggio porterà a Milano 25 meeting planner internazionali per testare le potenzialità della città come destinazione congressuale e per farne loro conoscere le bellezze e le opportunità meno note (ci sarà anche spazio per una gara Dragon Boat sui Navigli).
Con l’occasione Gaetano Sciatà, presidente MPI Italia Chapter CMP, e Olimpia Ponno, president-elect, hanno presentato il documento ‘Economic Impact Study’, coordinato da Convention Industry Council per calcolare e mostrare il valore economico della meeting & event industry.
“Il modello è focalizzato sia sul lato dell’offerta sia su quello della domanda – ha detto Sciatà – cosa assai rara per il nostro comparto. Uno dei dati citati da questo studio è che ogni dollaro investito in un incontro face-to-face produce 12,50 dollari in crescita economica, perché le persone, quando si incontrano, fanno crescere un business, o hanno lo scopo di aumentare le vendite, motivare i collaboratori a dare il meglio di sé, aggiornare la ricerca o mille altri obiettivi di pubblica utilità”.
Seguendo questo modello, negli Usa sono arrivati a stimare in 907 miliardi di dollari l’impatto diretto, indiretto e indotto della meeting industry.
“Sarebbe bello se potessimo presentarci nel 2015, anno dell’Expo, con questo studio – ha continuato la Ponno – Il metodo di questa ricerca ha valore globale, perché riconosciuto e applicato in tutto il mondo. Offrendo dati così raccolti e rielaborati, potremmo effettuare benchmarking su scala internazionale.
Adotteremmo un linguaggio comune contribuendo con ciò stesso a fare sistema. Sapremmo quali tasse genera la nostra industria e come le si potrebbe reinvestire nel comune interesse”.

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