Nell’ambito del Lab Abruzzo, Laboratorio per lo sviluppo sostenibile delle imprese per il rilancio del turismo in Abruzzo, sono stati presentati 29 progetti selezionati dal territorio in maniera partecipativa.
Ambiente, benessere, enogastronomia sono i filoni di intervento principali per un modello innovativo, alla base del sistema delle eccellenze mondiali. 246 le imprese partecipanti, da cui sono emerse 29 idee operative: il 32% dei progetti riguardano l’ambito territoriale di Chieti, il 26% L’Aquila, il 24% Pescara, il 18% Teramo, a cui si aggiungono 3 progetti del sistema camerale e 5 delle Dmc.
“Nel complesso il fatturato delle imprese presenti al focus group è stimato in oltre 70 milioni di euro, pari al 5,7% del fatturato del settore turismo e allo 0,2% sul totale dell’economia abruzzese – spiega Flavia Coccia, responsabile turismo Sì Camera – la quota di imprese ricettività e ristorazione è un terzo sul totale dei partecipanti”.
Tra i punti di debolezza individuati dalle imprese turistiche figurano il rapporto con la pubblica amministrazione, la necessità di creare una rete con le istituzioni e di attuare una strategia comune con una sorta di Osservatorio sul turismo, oltre alla valorizzazione dell Dmc.
“L’altro aspetto – prosegue Coccia – sono i prodotti tipici, la natura, la storia e la cultura, con particolare riferimento all’archeologia, l’eno-gastronomia, il benessere. L’obiettivo è ricostruire un’identità abruzzese per far ripartire il prodotto turistico del territorio”.
Per le imprese che hanno partecipato ai focus, il 64% del successo di un’azienda è legato alla cultura dell’accoglienza, il 46% all’organizzazione del territorio, il 41% alla formazione qualificata del personale, il 34% alla specializzazione, il 34% all’innovazione e ricerca, il 32% alla qualità delle strutture ricettive, il 27% alla comunicazione e gestione d’immagine, il 21% all’informatizzazione.
Per il 77% degli imprenditori le strategie su cui dovrebbero puntare maggiormente le istituzioni è la promozione del territorio, il 51% i corsi di formazione, il 51% la cooperazione tra imprese, il 41% la comunicazione con le altre istituzioni, il 38% l’assistenza per la promozione dell’azienda, il 33% gli sgravi fiscali.
“Il turismo della natura e quello eno-gastronomico – dice Lorenzo Santilli, presidente Cciaa dell’Aquila – sono quelli considerati con maggiore possibilità di successo. A seguire, il turismo culturale, green e benessere. L’auspicio è che gli enti programmatori si predispongano senza arroccamenti all’ascolto ed alla costruzione di percorsi condivisi che dipendono prevalentemente dalle azioni che il mondo delle imprese sarà in grado di mettere in campo”.