Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm), con i suoi 50.000 ettari di superficie, potrà essere una delle prime mete del turismo all’aria aperta quando si potranno allentare le misure di contenimento dopo mesi di emergenza sanitaria. “In questo periodo il Parco è stato sempre pieno di ragazzi, gite scolastiche, laboratori – spiega Luciano Sammarone, direttore dell’area protetta – Possiamo ipotizzare visite guidate, piccoli gruppi con persone adeguatamente distanziate; ma se si forma una fila di 15 metri, chi sta in fondo come fa a sentire la guida? Potremmo pensare a centri di aggregazione per ragazzi delle scuole elementari e medie, ma è difficile riuscire a organizzarli in ognuno dei 24 comuni del Parco. Gli operatori li abbiamo, ma non sappiamo ancora quali sono le regole. Gli hotel, i B&B non potranno sostenersi se la vacanza si riduce a un paio di giorni”.
“Sfidiamoci a pensare non solo come vivere meglio l’emergenza, ma soprattutto a come affrontare il dopo coronavirus nell’ottica di una società che si riprende con più ambiente, più economia solidale, più economia civile”, chiede il presidente del Pnalm, Giovanni Cannata,. Un invito a indirizzare proposte o anche una breve riflessione via mail a oltreilcoronavirus@parcoabruzzo.it o attraverso le pagine social Facebook, Instagram e YouTube.