Torna a splendere la cattedrale di Matera, maestoso tempio edificato in stile romanico pugliese fra il 1230 e il 1270 e chiuso nel 2003 per il crollo di un cornicione sopra un altare ligneo.
Dunque, dopo 13 anni la città dei sassi può riappropriarsi di uno dei suoi monumenti storici e artistici più importanti. L’inaugurazione ufficiale è in programma il 5 marzo, alla presenza del segretario di Stato del Vaticano, Pietro Parolin. Presente anche Antonio Persia, progettista della soprintendenza e direttore dei lavori effettuati dal 2003 al 2014.
“Siamo partiti dal consolidamento statico e integrale di tutte le navate, dunque – spiega Persia – si è passati al rifacimento delle coperture della zona absidale e del presbiterio. Il restauro è dunque divenuto integrale, coinvolgendo così la navata centrale e gli affreschi settecenteschi del tempiato ligneo che la sormonta”.
I lavori, costati circa 6 milioni di euro, sono durati così a lungo per la discontinua disponibilità dei fondi. Diversamente sarebbero bastati 4 o 5 anni.
Attraverso il restauro, all’interno della cappella del presepe che custodisce la Natività in pietra dura realizzata dallo scultore Altobello Persio nel 1534, sono state trovate due cripte affrescate risalenti al XII secolo, inglobate e dunque coperte forse nel 1500.
Questa sarà la sola porzione della cattedrale che non sarà aperta al pubblico. “Quest’area sarà oggetto di studio e – spiega Persia – di ulteriori scavi, dunque di restauro e valorizzazione: questione di poco, tuttavia, i lavori già finanziati dureranno 8 mesi”.