venerdì, 29 Marzo 2024

Scalo Crotone, il rischio chiusura sempre più concreto

Tra le soluzioni una società unica per gli aeroporti calabresi o sinergia con scalo di Reggio

Situazione critica per lo scalo di Crotone che continua a subire la concorrenza di Lamezia, ed è sottoposto ad un piano nazionale aeroporti che lo vede declassato a scalo locale. Tra le iniziative messe in campo quella di creare una società unica per gli aeroporti calabresi, sullo stile della Seap Aeroporti Puglia oppure  sviluppare una sinergia con l’Aeroporto dello Stretto, sponsorizzata dalla Regione Calabria.
Relativamente all’attività dei voli, negli ultimi mesi sono state avviate iniziative discrete, con l’attivazione di voli per Verona, Bergamo, Monaco, Bologna e Lugano, nonché alcuni charter organizzati in collaborazione con alcuni TO locali.
Analizzando i dati Assaeroporti di luglio sono transitati 25 mila passeggeri, mentre nei mesi precedenti la quota si assesta sui 9 mila passeggeri.
La mancanza di accessibilità e lo scarso bacino d’utenza comportano la presenza di un'offerta voli mediocre, con collegamenti verso Roma e Milano che sono garantiti in regime di continuità territoriale, quindi con finanziamenti pubblici. Ma queste 2 tratte saranno assicurate da Alitalia solo fino al 7 dicembre, in quanto la compagnia non sembra intenzionata a continuare ad operarle. A questo proposito la società di gestione ha assicurato che i voli per Roma e Milano saranno comunque operati da altra compagnia aerea.
Tra le criticità, a cui è soggetto il Sant’Anna, vi è da aggiungere la mancanza di sistemi di atterraggio strumentali (ILS), anche se a breve dovrebbero essere installati stando a quanto annunciato da Enac-Enav, nonché il prolungamento di almeno 400 m della pista, in modo da poter garantire il decollo a pieno carico di tutti gli aerei di medio raggio, senza dimenticare l’eliminazione di alcuni ostacoli nelle immediatezze del sedime aeroportuale.

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