Nell'area del sito archeologico 'Grotta del Romito' di Papasidero sono stati riportati alla luce i resti di un giovane cacciatore vissuto sedicimila anni fa. La scoperta, che è stata fatta dall'equipe guidata da Fabio Martini, del Dipartimento di Paletnologia dell'Università di Firenze, ha consentito di apprendere nuove tecniche di sepoltura di cui non si aveva ancora conoscenza. L'evento coincide con il 50° anniversario del rinvenimento del famoso graffito del Bos primigenius.