Legambiente segnala la preoccupante erosione delle coste calabresi

“La Calabria è ormai un malato grave”. Queste le  sconsolanti parole con cui Francesco Falcone, presidente di Legambiente ha denunciato la costante erosione della costiera calabrese. Il problema è stato affrontato nell’ambito di un convegno organizzato dalla Cgil ad Amante e nel corso del quale è emerso come l’eccesso di cemento stia compromettendo inesorabilmente l’equilibrio ambientale. Sono infatti in aumento gli hotel e i villaggi turistici che guardano soltanto ai guadagni senza ricordarsi di rispettare il paesaggio.

Legambiente ha monitorato per 23 anni (dal 1988 al 2011), con l’ausilio della sovrapposizione di foto satellitari, i cambiamenti della costa. In questo lasso di tempo 11 chilometri di costa sono stati erosi. La causa principale è da ricondurre alla costruzione di case di villeggiatura e strutture ricettive. Ma la preoccupazione non riguarda la sola Calabria, bensì l’intera costa tirrenica, da Reggio fino al confine con la Basilicata. La Regione presenta un totale di 798 chilometri di litorale dal Comune di Tortora Marina sul Mar Tirreno, al Comune di Rocca Imperiale sul Mare Jonio, che la separano dalla Basilicata ma ad oggi ben 523 chilometri risultano urbanizzati, mentre ne restano liberi soltanto 119.

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