Massimo Osanna, professore di archeologia classica in aspettativa all’Università di Napoli, è stato confermato alla guida del Parco Archeologico di Pompei. “Ora che il grande progetto è praticamente concluso si volta pagina e viene il bello – spiega – Pompei deve entrare nella normalità mantenendosi all’altezza degli standard internazionali faticosamente raggiunti in questi anni”.
Necessaria, dunque, una rivoluzione del personale e delle funzioni, ripensati per le esigenze di un parco d’archeologia visitato ogni anno da 3 milioni e mezzo di persone in cerca di storia e di emozioni, ma bisognoso anche di guida e di attenzione, servizi, sicurezza. Inoltre, per Osanna è necessario anche un investimento regolare sulla ricerca. Il direttore parla anche di “un’archeologia ‘inclusiva’, che coinvolga i ragazzi delle scuole e gli italiani, i cittadini locali ancora prima dei turisti stranieri, li porti a scoprire l’importanza della loro storia, li renda orgogliosi e partecipi”.
Osanna pensa a visite guidate “cucite su misura per i più piccoli, conferenze nelle scuole, manifestazioni nei comuni. Oltre naturalmente alle mostre, i convegni, gli spettacoli del Teatro Grande (la stagione sta per ripartire), le strategie per contenere e diversificare i flussi di pubblico (la sperimentazione dei braccialetti per entrare e uscire dal sito ha funzionato)”.
“Sono convinto che un museo, in questo caso un parco archeologico debba essere per la comunità un polo per lo sviluppo, per ripensare le proprie radici, la cultura. Tant’è, le cose da fare nei prossimi 3 anni sono tante da mettere un po’ l’ansia”, conclude Osanna.