Dopo i crolli anche i furti. Non smette la parabola negativa di Pompei che è stata derubata di un affresco che riproduce Artemide nella Domus di Nettuno. La Domus, che si trova nell' insula 5 della Regio VI, è compresa in una zona priva di videosorveglianza e chiusa al pubblico. A vigilare sulla città dissepolta, ci sono 28 custodi per turno.
Il furto risalirebbe a circa una settimana fa, ma il nuovo Soprintendente Massimo Osanna spiega di aver voluto ‘mantenere il riserbo’ per non ostacolare le indagini. Secondo i tecnici, i ladri hanno agito con un oggetto metallico, forse uno scalpello.
Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, ha annunciato un'urgente riunione tecnica al ministero “per fare luce su quanto accaduto a Pompei”.
”La sparizione del pezzo di affresco rappresenta l'ennesimo danno di immagine per Pompei, in un periodo in cui ancora non si capisce da chi e come verrà gestito, nell'immediato futuro, il sito archeologico tra i più importanti al mondo”, dicono Antonio Pepe, segretario della Cisl di Pompei e Maria Rosarosa della segreteria Uil di Pompei.
Forti le ripercussioni internazionali della notizia, che immediatamente è rimbalzata anche sul web, dove la parola Pompei è una delle più cliccate in assoluto nei motori di ricerca. Androulla Vassiliou, commissario Ue alla Cultura si è detta “molto rattristata per il furto subito da un patrimonio che appartiene alle generazioni future”.